Per Contatti ed Info : Liborio Preite, liborioposta@libero.it - teatrosantanna.tsa@gmail.com - 0813625436 - Clicca QUI ed iscriviti per le news!

lunedì 20 ottobre 2008

"Pescatori", di Raffaele Viviani

foto e post-produzione
Salvatore Sannino
Si è chiusa ieri, domenica 19 ottobre, la prima tornata di cinque serate del testo di Viviani "Pescatori", portato in scena dalla Compagnia al teatro S.Luigi Orione di Ercolano.

Da sempre abile ed attento disegnatore della realtà, si arrivò a definire Viviani "[...] diffamatore di Napoli, per l'eccessivo realismo con cui gli ambienti napoletani venivano raffigurati [...]" ( "Il Mattino di Napoli", 1927, articolo per la prima de "La Festa di Montevergine").


Ed in "Pescatori" il sincero realismo di Vivani si sviluppa tra canzoni e mare, tra l'odore acre della salsedine, delle reti ancora umide e una realtà familiare, tanto normale nei suoi contrasti quanto scioccante nei suoi segreti. Riportiamo dalle note di regia, di Angela Gelardi: "[...] In quest'opera teatrale tutto esprime il forte e pregnante legame con questo elemento vitale (il mare): i pescatori, la baracca, le barche, gli strumenti della pesca, sono simboli di un percorso millenario dalle radici profondissime".

La scelta del regista Liborio Preite è stata dunque quella di contestualizzare l'opera in una scenografia rubata al mare, risultante di un assemblaggio di legni apparentemente marciti dall'acqua salata, di reti troppo stanche per pescare ancora, e di piccole conchiglie, molluschi e pezzi di mare che attecchiscono sulla staticità di una vita che si ripete uguale da secoli.

A sottolineare i sentimenti salienti della storia sono le musiche di Nino D'Angelo, arrangiate da Sasa' Piedepalumbo, e le delicate, espressive e spesso commoventi coreografie di Veronica Accardo.

La Storia

La storia si svolge su di uno stralcio di spiaggia, a Margellina, un lungomare che nel 1924 era frastornato da colmate e cantieri, che avrebbero acmbiato oltre che la linea di costa, anche lo spirito che aveva da sempre impregnato pietre e persone di Santa Lucia e Margellina.


Ai margini del lungomare, una piccola baracca in decadenza e un pezzetto di spiaggia accolgono le vite di Cicciariello (Liborio Preite) e Catarina (Carmela Esposito), fratelli orfani di padre, la cui madre , 'A Sie Cuncetta (Maria Accardo), ha sposato in seconde nozze Cumpa' Dummineco (Antonio Salvoni), non proprio uno stinco di santo.


 A tenere l'equilibrio precario tra patrigno e figliastri non è la madre, bensì il bisnonno Zi' Austino, detto Cient'anne (Peppe Crispino), ultimo anello di collegamento tra il prima e il dopo, tra il sereno e la tragedia che è già nell'aria.


"La verità legata al rapporto ' sporco' che Cumpa' Dummineco instaura cn la figliastra Catarina sarà palese solo per Cicciariello [...]: la madre dei due giovani infatti, è all'oscuro di tutto, o forse preferisce solo credere che il marito ami Catarina come se fosse sua figlia."
E la stessa Catarina vivrà sul filo di lana, in un'incomunicabilità dettata dall'onore e dalla vergogna, fino a quando i fatti avranno raggiunto una consistenza per lei troppo pesante da sopportare in silenzio.
Il resto dei pescatori, con le loro mogli, le figlie e lo stesso Cient'anne, assistono alle incresciose situazioni che si vengono a creare tra il loro padrone ed il figliastro, inconsapevoli del dramma che si nasconde dietro e che porterà ad un tragico epilogo.


"Il legame che tiene unite, avviluppate tra di loro le vite di questi pescatori [...], è espresso da un elemento distintivo del lavoro di un uomo di mare; tale elemento domina la scena- essenziale peraltro nella sua struttura- ed i corpi dei personaggi: la rete.
Reti aggrovigliate, reti gonfie di speranze, reti spezzate, reti colme di gioia, reti tristi: metafora di vite intricate che si intersecano, dipendenti tra di loro".

Angela Gelardi
Carmela Esposito


(foto di scena Salvatore Sannino, Mariagrazia Esposito)

Prossimi appuntamenti con la compagnia MediaMusical e "Pescatori":

Latina
, Teatro Grande D'Annunzio, 28 novembre
Torre Annunziata, Teatro Politeama, 23 novembre

4 commenti:

  1. Non commento la bravura di Liborio perchè non c'è bisogno. Quello che invece ci tengo a sottolineare è la professionalità che questi attori (perchè lo sono) hanno raggiunto. C'è un affiatamento palpabile e di anno in anno il livello di bravura aumenta in maniera enorme. Mi avete emozionato. Chiaramente il merito di tutto questo è del maestro (perchè lo è) Liborio. Credo che dobbiate intraprendere una strada da veri professionisti. Un ammiratore ex attore (Peppe Romano)

    RispondiElimina
  2. che bello quando tanta fatica è premiata in questo modo, grazie, anche a te che mi informi.

    Ci sono parecchi occhi su di noi, ma non non ci fermiamo!

    Liborio

    RispondiElimina
  3. Uno spettacolo bello da vedere, con una coreografia semplice ed essenziale e con artisti bravi nell'esprimere la drammaticità dell'opera senza rischiare di annoiare il pubblico.
    Complimenti a tutti (Alberto Troja)

    RispondiElimina
  4. ti ringrazio per il tuo commento che per noi sono forza vitale per andare avanti nella nostra città e mi auguro che tu sia sempre presente ad altre nostre rappresentazioni.

    Liborio

    RispondiElimina

Teatro Sant'Anna su Facebook

www.flickr.com