foto e post-produzione Salvatore Sannino |
Da sempre abile ed attento disegnatore della realtà, si arrivò a definire Viviani "[...] diffamatore di Napoli, per l'eccessivo realismo con cui gli ambienti napoletani venivano raffigurati [...]" ( "Il Mattino di Napoli", 1927, articolo per la prima de "La Festa di Montevergine").
Ed in "Pescatori" il sincero realismo di Vivani si sviluppa tra canzoni e mare, tra l'odore acre della salsedine, delle reti ancora umide e una realtà familiare, tanto normale nei suoi contrasti quanto scioccante nei suoi segreti. Riportiamo dalle note di regia, di Angela Gelardi: "[...] In quest'opera teatrale tutto esprime il forte e pregnante legame con questo elemento vitale (il mare): i pescatori, la baracca, le barche, gli strumenti della pesca, sono simboli di un percorso millenario dalle radici profondissime".
La scelta del regista Liborio Preite è stata dunque quella di contestualizzare l'opera in una scenografia rubata al mare, risultante di un assemblaggio di legni apparentemente marciti dall'acqua salata, di reti troppo stanche per pescare ancora, e di piccole conchiglie, molluschi e pezzi di mare che attecchiscono sulla staticità di una vita che si ripete uguale da secoli.
A sottolineare i sentimenti salienti della storia sono le musiche di Nino D'Angelo, arrangiate da Sasa' Piedepalumbo, e le delicate, espressive e spesso commoventi coreografie di Veronica Accardo.
La Storia
La storia si svolge su di uno stralcio di spiaggia, a Margellina, un lungomare che nel 1924 era frastornato da colmate e cantieri, che avrebbero acmbiato oltre che la linea di costa, anche lo spirito che aveva da sempre impregnato pietre e persone di Santa Lucia e Margellina.
Ai margini del lungomare, una piccola baracca in decadenza e un pezzetto di spiaggia accolgono le vite di Cicciariello (Liborio Preite) e Catarina (Carmela Esposito), fratelli orfani di padre, la cui madre , 'A Sie Cuncetta (Maria Accardo), ha sposato in seconde nozze Cumpa' Dummineco (Antonio Salvoni), non proprio uno stinco di santo.
A tenere l'equilibrio precario tra patrigno e figliastri non è la madre, bensì il bisnonno Zi' Austino, detto Cient'anne (Peppe Crispino), ultimo anello di collegamento tra il prima e il dopo, tra il sereno e la tragedia che è già nell'aria.
"La verità legata al rapporto ' sporco' che Cumpa' Dummineco instaura cn la figliastra Catarina sarà palese solo per Cicciariello [...]: la madre dei due giovani infatti, è all'oscuro di tutto, o forse preferisce solo credere che il marito ami Catarina come se fosse sua figlia."
E la stessa Catarina vivrà sul filo di lana, in un'incomunicabilità dettata dall'onore e dalla vergogna, fino a quando i fatti avranno raggiunto una consistenza per lei troppo pesante da sopportare in silenzio.
Il resto dei pescatori, con le loro mogli, le figlie e lo stesso Cient'anne, assistono alle incresciose situazioni che si vengono a creare tra il loro padrone ed il figliastro, inconsapevoli del dramma che si nasconde dietro e che porterà ad un tragico epilogo.
"Il legame che tiene unite, avviluppate tra di loro le vite di questi pescatori [...], è espresso da un elemento distintivo del lavoro di un uomo di mare; tale elemento domina la scena- essenziale peraltro nella sua struttura- ed i corpi dei personaggi: la rete.
Reti aggrovigliate, reti gonfie di speranze, reti spezzate, reti colme di gioia, reti tristi: metafora di vite intricate che si intersecano, dipendenti tra di loro".
Angela Gelardi
Carmela Esposito
(foto di scena Salvatore Sannino, Mariagrazia Esposito)Carmela Esposito
Prossimi appuntamenti con la compagnia MediaMusical e "Pescatori":
Latina, Teatro Grande D'Annunzio, 28 novembre
Torre Annunziata, Teatro Politeama, 23 novembre
Non commento la bravura di Liborio perchè non c'è bisogno. Quello che invece ci tengo a sottolineare è la professionalità che questi attori (perchè lo sono) hanno raggiunto. C'è un affiatamento palpabile e di anno in anno il livello di bravura aumenta in maniera enorme. Mi avete emozionato. Chiaramente il merito di tutto questo è del maestro (perchè lo è) Liborio. Credo che dobbiate intraprendere una strada da veri professionisti. Un ammiratore ex attore (Peppe Romano)
RispondiEliminache bello quando tanta fatica è premiata in questo modo, grazie, anche a te che mi informi.
RispondiEliminaCi sono parecchi occhi su di noi, ma non non ci fermiamo!
Liborio
Uno spettacolo bello da vedere, con una coreografia semplice ed essenziale e con artisti bravi nell'esprimere la drammaticità dell'opera senza rischiare di annoiare il pubblico.
RispondiEliminaComplimenti a tutti (Alberto Troja)
ti ringrazio per il tuo commento che per noi sono forza vitale per andare avanti nella nostra città e mi auguro che tu sia sempre presente ad altre nostre rappresentazioni.
RispondiEliminaLiborio