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giovedì 10 novembre 2011

Anche questo week end "simme tutte Briganti"...!

Teatro San Luigi Orione 12/13 novembre


I Briganti hanno vinto.
A teatro.
La prima e la seconda serata dello scorso week end sono state un successo.

Abbiamo affrontato un tema serio e, mai come questa volta, reale, ed il pubblico è stato recettivo ed intelligente come al solito.

Speriamo di essere stati lo spunto per una seria riflessione su quello che siamo stati e quello che saremo, e di piacervi ancora di più nel prossimo week end, in attesa di nuove date di cui vi aggiorneremo.



Nel frattempo vi consigliamo di visitare il sito "Briganti Fan Club" e la pagina FB "Briganti", per i quali ringraziamo Lorenzo Ceparano ed Arnaldo Portacelli, sostenitori ed amici dello spettacolo e della compagnia. Lì potrete dirci che ne pensate dello spettacolo, se lo avete visto, chi è stato il vostro preferito, e se non lo avete ancora visto troverete materiale utile, foto e recensioni per decidere di venirci a trovare a teatro o meno.

Vi lasciamo con uno stralcio dalle note di regia, tratte dal libretto di sala, scritte dalla nostra Angela Gelardi.
Vi aspettiamo a teatro!

"28 Settembre 1861: un gruppo di popolani, gente lavoratrice, dalla fede semplice, si appresta a vivere il "giorno di San Michele", a festeggiare l'indomani il loro Santo protettore, l'Arcangelo forte, il Guerriero di Dio in perenne lotta contro il male che opera nel mondo.
E' la sera della vigilia, c'è fermento, attesa per la processione del giorno successivo, quando qualcosa viene a sconvolgere il clima chiassoso di festa: al parroco del paese, Don Luigi, si avvicina trafelata Maria Avigliano. La donna disperata lo supplica di nascondere in chiesa il figlio Salvatore, che sta sfuggendo ai bersaglieri piemontesi, i quali hanno però già catturato il fratello Carmine.
Nel frattempo arriva anche Don Vincenzo, il sindaco liberale del paese, uomo vile ed abietto, che non ha esitato a chiedere l'intervento dei bersaglieri per togliere di mezzo "i cafoni", cioè coloro che, secondo lui, hanno avuto l'ardire di occupare le sue terre (quando queste spettavano loro di diritto) e con la ignobile giustificazione che si tratta di "briganti". [...] 
Sullo sfondo il massacro storico di Casalduni e Pontelandolfo del 14 agosto 1861, uno degli innumerevoli eccidi a danno dei meridionali che reclamavano la propria terra e che hanno sporcato di sangue e vergogna la tanto aspirata Unità d'Italia. Di Pontelandolfo e Casalduni non rimanga pietra su pietra" ordinava cialdino al Colonnello Negli prima del massacro. "Ieri mattina all'alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e Casalduni. Essi bruciano ancora. telegrafava il Colonnello Negri a Cialdini , al termine del massacro.
Basti questo per non dimenticare, basti il rogo di quelle case e le centinaia di morti causate in questi piccolipaesi del beneventano per inorridire di fronte alle medaglie d'oro consegnate ai fautori di questo e di alrti riprovevoli stermini a danno di civili innocenti, per i quali stermini non può e non deve esistere giustificazione alcuna.
Orgogliosi di essere Italiani si, ma non a discapito della verità storica della strage di circa un milione di persone del Sud ad opera del piemonte durante il processo di Unificazione della nostra Nazione; una verità per troppo tempo nascosta o "ammorbidita", a volte giustificata. La stria non è solo quella fatta e raccontata dai vincitori, ma anche quella che ha preso forma sulla pelle dei vinti...".


Angela Gelardi.

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